La quadratura incerta delle cose
sbocconcellando parole in pixel tra arte e dintorni. Scrivere del trans-cartaceo senza usar cellulosa. Scatole cinesi di strappi e parole. Ogni pixel è in viaggio in cerca di rotte. Seguire le frecce e tendere il proprio arco. Che non sia di trionfo, ma di ascolti.
giovedì 18 novembre 2010
martedì 26 ottobre 2010
martedì 17 agosto 2010
venerdì 16 luglio 2010
il colore dell'informazione x rendere "digitabile" il virtuale...
il colore dell'informazione x render "digitabile", toccabile il virtuale...
..."Il virtuale della rete informatica si rende fisico e invasivo attraverso imballaggi cartacei e colori pubblicitari, di cui RF distorce l'uso, piegandolo ai suoi progetti, siano essi installazioni, oggetti o concrezioni"
Spiegazzo il mondo senza spiegarlo... anzi, ne moltiplico la superficie confusionale senza che più nemmeno i frattali possano misurarlo!
giovedì 25 marzo 2010
IMPUT IMPUT
Nel mio lavoro indago nei luoghi della comunicazione e delle parole con lo strappo e l’appropriazione di frammenti di ciò che vedo e tocco, ricostruendo concrezioni e improbabili marchingegni che diano un rivestimento tangibile, seppur immaginario, al mondo tecnologico con cui l’uomo ha aperto nuove e interessanti vie al comunicare....
Tracimando imput ogni rete s’irride di chi navighi privo di mèta.
Esaltanti cromìe catturano al clic tra banner di offerte lunari.
Tutto subito e ancora più gratis.
Sottocosto.Sottocosta bordeggio sensi unici come vicoli ciechi.Parole.Lettere senza buca.Buchi luogo d’arrivo. Bachi. Fosse baci. Ciliegie.Un clic via l’altro e parole in connessione si palleggiano il tempo attorcigliando la curiosità al dito inquieto.La foresta si fa bivi. Di finestra in schermata svanisce l’ora.Sfioro tasti di tunnel contigui fino a gonfiarmi di rumorose noie.Inciampo e sbarco tra cantieri di provvisorio.L’annuncio mente e la botola si chiude in altre aperture.Muri virtuali come reti di cantiere accennano luoghi invalicabili.Il nuovo sorge e trasforma ogni baratro in torri e ring direzionando i passi in giro. Di vite.Ho vinto la spesa. Di tempo e pensieri. Di attesa. Che ogni fame si faccia virtuale. raffo 2008
Dal catalogo " Nuove Sinestesie" - 2008
Tracimando imput ogni rete s’irride di chi navighi privo di mèta.
Esaltanti cromìe catturano al clic tra banner di offerte lunari.
Tutto subito e ancora più gratis.
Sottocosto.Sottocosta bordeggio sensi unici come vicoli ciechi.Parole.Lettere senza buca.Buchi luogo d’arrivo. Bachi. Fosse baci. Ciliegie.Un clic via l’altro e parole in connessione si palleggiano il tempo attorcigliando la curiosità al dito inquieto.La foresta si fa bivi. Di finestra in schermata svanisce l’ora.Sfioro tasti di tunnel contigui fino a gonfiarmi di rumorose noie.Inciampo e sbarco tra cantieri di provvisorio.L’annuncio mente e la botola si chiude in altre aperture.Muri virtuali come reti di cantiere accennano luoghi invalicabili.Il nuovo sorge e trasforma ogni baratro in torri e ring direzionando i passi in giro. Di vite.Ho vinto la spesa. Di tempo e pensieri. Di attesa. Che ogni fame si faccia virtuale. raffo 2008
Dal catalogo " Nuove Sinestesie" - 2008
Iscriviti a:
Post (Atom)