sbocconcellando parole in pixel tra arte e dintorni. Scrivere del trans-cartaceo senza usar cellulosa. Scatole cinesi di strappi e parole. Ogni pixel è in viaggio in cerca di rotte. Seguire le frecce e tendere il proprio arco. Che non sia di trionfo, ma di ascolti.
giovedì 25 marzo 2010
IMPUT IMPUT
Nel mio lavoro indago nei luoghi della comunicazione e delle parole con lo strappo e l’appropriazione di frammenti di ciò che vedo e tocco, ricostruendo concrezioni e improbabili marchingegni che diano un rivestimento tangibile, seppur immaginario, al mondo tecnologico con cui l’uomo ha aperto nuove e interessanti vie al comunicare....
Tracimando imput ogni rete s’irride di chi navighi privo di mèta.
Esaltanti cromìe catturano al clic tra banner di offerte lunari.
Tutto subito e ancora più gratis.
Sottocosto.Sottocosta bordeggio sensi unici come vicoli ciechi.Parole.Lettere senza buca.Buchi luogo d’arrivo. Bachi. Fosse baci. Ciliegie.Un clic via l’altro e parole in connessione si palleggiano il tempo attorcigliando la curiosità al dito inquieto.La foresta si fa bivi. Di finestra in schermata svanisce l’ora.Sfioro tasti di tunnel contigui fino a gonfiarmi di rumorose noie.Inciampo e sbarco tra cantieri di provvisorio.L’annuncio mente e la botola si chiude in altre aperture.Muri virtuali come reti di cantiere accennano luoghi invalicabili.Il nuovo sorge e trasforma ogni baratro in torri e ring direzionando i passi in giro. Di vite.Ho vinto la spesa. Di tempo e pensieri. Di attesa. Che ogni fame si faccia virtuale. raffo 2008
Dal catalogo " Nuove Sinestesie" - 2008
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Dal catalogo " Nuove Sinestesie" - 2008
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